Quello che più di tutto ho provato e mi ha accompagnato a Cracovia tra migliaia e migliaia di giovani, nazioni e lingue diverse, è stata la comunione che c’era tra tutti, tra noi, tra le persone ed i gruppi che c’erano lì e con le quali siamo stati insieme tanto o poco tempo, con cui abbiamo cantato in treno, in tram, in bus, per strada, sopra i ponti e sui prati. Quello che mi ha colpito da subito è stato che non era la gentilezza o un umano tentativo di fraternizzare a unire tutti, ma si sentiva una profonda comunione, anche nel salutare una tra le migliaia di persone che passavano e che sicuramente non avremmo più rivisto. Si sentiva Dio tra noi che ci univa e che governava tutto, portandoci come un grande flusso di gioia e di amore da una persona all’altra.
Oggi, sabato 30 luglio, è il mio compleanno e il regalo più grande che Dio mi ha fatto è quello di essere qui a gustare una realtà che non è di questo mondo, ma un assaggio di quello che verrà, di quando ci sarà la pace sulla Terra perché regnerà in ogni cuore.
La messa di giovedì pomeriggio con i giovani italiani è stata per me un assaggio del Regno di Dio sulla terra. Folle di persone che cercavano Dio e cercavano di essere in comunione con Dio e con gli altri. Per un attimo il mio cuore si è dimenticato della missione che si era proposto: di essere portatore di Dio e della pace nel mondo, perché c’era già. E io penso che un giorno il mondo sarà così, perché la luce alla fine vince e l’amore regna. La predica del vescovo e le sue parole finali mi sono entrate dentro (di solito faccio fatica ad ascoltare ma devo dire che se l’è cavata): ci ha invitati ad essere missionari di Dio nel mondo e di accenderlo, incendiarlo, bruciarlo dell’amore che ci brucia dentro e ci spinge a voler vivere davvero e in pienezza la vita.
Mi sono chiesto se il Signore avrebbe trovato questo fuoco in me, se in ogni mio giorno io sono infuocato e sono portatore di Lui, desideroso di servire e non d’essere servito, disposto a rinunciare a tutto, anche alle amicizie e ai doni che Dio mi ha dato che, essendo suoi, potrebbe riprenderseli per farmi fare altro… Siamo disposti a lasciare tutto per seguirlo?
Molti dicono che noi giovani siamo un sogno, una forza, un fuoco sì, ma come un lampo che illumina per un attimo il mondo buio per poi tornare ad essere polvere e vento, un passeggero barlume di speranza destinato a spegnersi. Beh, Dio dice, la Chiesa dice, e noi crediamo, che invece sarà per sempre e se qualcuno è disposto a credere in Dio ed in noi e nei nostri sogni, aiutandoci e pregando per noi, cambieremo insieme il mondo perché venga il suo Regno tra noi.
Quello che ho scoperto esser nato in me, è il desiderio di essere a servizio dell’Amore. Sono innamorato di quest’amore, ed amo vederlo passare da una persona all’altra ed amo vederlo crescere piano piano nel cuore di chi mi ha messo a fianco, come se avesse un suo corpo, fosse palpabile, avesse un suo profumo. Amo questo amore e voglio viverlo e servirlo perché è buono, perché è vero e giusto e io lo amo.
Grazie Dio, Padre mio, perché desideri ardentemente il mio bene e mi dai in cibo delizie e prelibatezze come se le meritassi e non le merito.
Grazie perché sempre più mi fai bambino e mi rendi sabbia che il vento porta qua e là.
E io voglio solo che Tu mi ami, che mi ami tanto, tanto forte e così, amandomi, IL TUO AMORE IN ME POSSA AMARE GLI ALTRI. Tu amami solo e questo mi basta.
Grazie Padre perché riponi la tua fiducia ed il tuo mondo nelle nostre mani. Dacci il tuo Spirito perché stiano salde e stringano forte il sogno di Cieli e Terre nuove che batte forte nel cuore di ogni giovane.
Mattia
Organizzazione di volontariato
Comunità per giovani in situazioni di disagio